Spesso il filosofo Emmanuel Lévinas usava dire che l’etica inizia di fronte ad una porta aperta, quando sulla soglia diciamo a qualcun altro: “Prego, dopo di Lei”.
Questa semplice considerazione, applicata all’interazione pratica con l’Animalità, diventa un riferimento di ispirazione etica molto importante, in contrapposizione a tutti quegli approcci obsoleti e anacronistici basati sulla leadership, sulla dominanza, sul controllo ed in generale sulle forme di dominio mentale, emozionale e fisico, che esprimono proprio il contrario ed in cui l’Animalità, anche l’Animalità Umana, deve sempre e comunque cedere il passo all’Umanità.
Su questo fronte, i paesi che esprimono maggiori difficoltà nel dare spazio all’Animalità, sono quelli con una maggiore propensione individualista, dove la libertà individuale significa non tener conto dell’Altro e quindi passare prima dell’Altro, per poter guadagnare non si sa quale privilegio, prima che lo guadagni l’Altro, in un folle, quanto ridicolo, modo di cercare di essere leader in ogni situazione, calpestando il mondo di percezione degli altri, umani e non.
Il “Prego, dopo di Lei” nei confronti dell’Animalità significa, anche e soprattutto da un punto di vista pratico, decentrare l’Umanità con le sue aspettative, le sue istanze, le sue pretese, lasciando il passo alle motivazioni, ai bisogni ed ai piaceri dell’Animalità, anche dell’Animalità Umana.
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