Prima gli animali | Di orsi e altre animalità.

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Ed ecco che, a causa della fallacia umana, un altro orso, un’altra soggettività, un’altra animalità, rischia la persecuzione e l’abbattimento.

In questo senso l’incapacità di coesistere con l’animalità, che sia selvatica o domestica, distinzione che tra l’altro non amo in quanto foriera di errori interpretativi, porta sempre a creare psicosi emotive di fronte ad eventi di incontro/scontro con essa, che infettano anche gli organi di governo, facendo prendere decisioni eticamente inaccettabili, che non fanno altro che alzare muri e barriere tra noi e l’animalità, anche umana, senza ridurre il numero di incidenti ma aumentando sempre più le incomprensioni tra umani ed altri animali.

Questo perché non si punta sulla conoscenza ma sul controllo, non si punta sull’incontro ma sullo scontro, non si punta sulla prevenzione ma sull’emergenza, non si punta su ragionamenti cognitivi ma su reazioni emotive.

Porre prima gli animali, significa non solo dare voce ad una diversa idea di coesistenza con gli animali, ma significa anche dare un’attenzione diversa a tutta quella animalità, anche umana, fin troppo negata, rinnegata e allontanata, che invece potrebbe dare un importante contributo allo sviluppo di un mondo più sostenibile ed equo, non solo per una specie, quella umana, ma per infinite soggettività, anche umane.